Contrada Dattilo, che ha oggi un’estensione di 65 ettari, si trova in Calabria nel territorio di Strongoli Marina, l’antica Petelia, vicino alla Crotone di Pitagora.
Da un punto di vista storico l’area in cui sorge Contrada Dattilo è davvero speciale: siamo nel cuore di quella regione che anticamente si chiamava Enotria, dal greco “oinotron”, “palo da vigna”. Secondo gli storici greci, la coltura della vite in Italia iniziò qui, grazie allo sbarco di coraggiosi condottieri partiti da Atene con tralci di vino da impiantare.
Da un punto di vista naturalistico, il territorio che ospita Contrada Dattilo ha una conformazione che esprime una vocazione naturale alle colture di pregio. Siamo a meno di due chilometri dal Mar Ionio, a 60 metri sul livello del mare. È così vicino, il mare, che ne puoi sentire il profumo trasportato dalla brezza, al mattino. E nelle sere d’estate, sui dolci crinali che digradano verso l’azzurro, echeggia delicato il fruscio della risacca. Grazie a questa presenza del mare, l’escursione termica giorno/notte è quella ideale per la salute e la prosperità delle coltivazioni. Ogni chicco d’uva, ogni oliva, matura sotto i possenti raggi di un caldo sole estivo.
Da un punto di vista climatico l’area si caratterizza per temperature medie annue prossime ai 17°C-25°C. Le precipitazioni medie annuali si attestano sui 700 mm. La presenza del mare agisce positivamente sulle escursioni termiche, a tutto vantaggio della frazione aromatica delle uve.
Si tratta di piante che hanno rivelato un’ottima capacità di adattamento alle variazioni di temperatura e ai periodi di siccità, grazie anche alla costante lavorazione del suolo per stimolare lo sviluppo dell’apparato radicale.
La vigna si estende per 25 ettari, la cui resa produttiva oscilla tra i 35 e i 50 quintali per ettaro, a seconda della tipologia di vino. In totale la produzione annuale si aggira attorno ai 500 quintali l’anno, con una produzione potenziale di almeno 2000 quintali.
Le tecniche di coltivazione che applichiamo nella nostra vigna sono in costante evoluzione. Il sistema adottato è a cordone speronato.
Il vigneto è realizzato senza opere di sbancamento o rimodellamento delle superfici, adottando l’antico metodo dell’innesto in campo, che permette di conservare la ricca biodiversità attraverso una attenta selezione dei migliori ceppi. La gestione del suolo prevede l’inerbimento invernale e primaverile, a volte composto di essenze appositamente selezionate per il sovescio, a cui segue la sua lavorazione, fondamentale per arieggiare il terreno e costituire così un ambiente ideale per la funzionalità.
Nella tenuta Ceraudo è possibile degustare diversi vini di nostra produzione, diversi dei quali hanno ricevuto riconoscimenti di carattere internazionale
I carichi produttivi per vite sono sempre molto contenuti grazie all’uso di biotipi poco produttivi e agli interventi di diradamento effettuati all’inizio della maturazione.
La gestione della chioma prevede interventi di sfogliatura intorno ai grappoli e molto diffusa è ancora la pratica di evitare la cimatura dei germogli sostituendola con il loro avvolgimento lungo il filo portante superiore. La potatura è eseguita solo a mano adottando l’antico metodo di tagliare lo sperone sulla gemma, così da impedire l’ingresso di malattie virali garantendo nel contempo una pronta partenza della gemma sottostante. Nel periodo di fioritura le uve sono controllate con trappole a feromoni sessuali e Bacillus thuringiensis per la verifica di Lobesia Botrana (tignoletta). Nelle vigne sono collocati, oltre alle capannine metereologiche, dei roseti, che contribuiscono a controllare il livello di umidità e la temperatura. La raccolta – manuale – avviene nelle prime ore del giorno per i rossi, di notte per bianchi e rosati.